Sei sicuro?

Un viaggio di mille miglia inizia sempre con un singolo passo. Ma come iniziare a camminare se si ha paura del futuro?

Già, perché per noi ragazzi “futuro” ha una miriade di sfumature diverse: ansia, aspettative, speranza e paura di sbagliare. Paura che la bussola usata conduca sulla strada sbagliata.

È con queste emozioni nel cuore che il nostro noviziato ha intrapreso il suo cammino.

Nel corso dell’uscita invernale a Brindisi abbiamo approfondito le storie di ciascuno di noi, ci siamo confidati e abbiamo poi iniziato a pensare quale potesse essere la tematica del nostro cammino su cui soffermarci nel corso del nostro primo Capitolo RS. Successivamente una volta tornati a Triggiano abbiamo scelto, tra le tante nostre proposte, il tema "futuro", individuando tutte le sue sfaccettature da approfondire:

1. poca speranza, 2. scetticismo del futuro, 3. cambiamento sociale: in che direzione andiamo. Evitare scelte sbagliate per non fare errori (legalità e criminalità), 4. ansia e incertezze, 5. innovazione tecnologica, 6. cambiamenti della vita 

Sulla base di questi argomenti abbiamo vissuto vari momenti. Durante la prima riunione abbiamo simulato, con vari tipi di intelligenza artificiale, i cambiamenti del mondo immaginandoci una trasformazione iper tecnologico del 3500 d.C.

Nel secondo incontro abbiamo potuto ascoltare l’esperienza del direttore del carcere minorile di Bari che ha condiviso con noi la sua esperienza di vita e come sia arrivato a fare quel lavoro pur avendo intrapreso un percorso di studi diverso, di come l’essere al servizio degli altri gli abbia riempito il cuore e di come il futuro è inaspettato e tal volta ci riempia di sorprese.

Nel corso dell’uscita nella parrocchia San Sabino di Bari, invece, abbiamo intrapreso un ricco dialogo con il professore Francesco Minervini, autore di diversi libri sulla criminalità organizzata della provincia di Bari. Un discorso sulle mafie e su come agisono per poi ascoltare la testimonianza di Teresa Lorusso, figlia del proprietario del bar Royal, che ha raccontato la tragica vicenda che ha colpito la sua famiglia e di come non si siano arresi davanti ad un futuro incerto.

Per concludere abbiamo visionato il lungometraggio di Paola Cortellesi “C’è ancora domani” con il quale abbiamo approfondito anche la tematica dell’ emancipazione femminile e la speranza in un futuro migliore.

Il nostro capitolo è così giunto al termine arricchendoci di esperienze e speranze che saremo pronti a condividere nel nostro FUTURO.